Criteri di verifica e valutazione degli apprendimenti più comuni che dovrebbero essere inseriti nel PDP secondo quanto prevede l’art.6 DM 5669 LUGLIO 2011 a tutela dei DSA.
Gli insegnanti potranno, inoltre, individuare criteri più specifici in relazione alle difficoltà peculiari del bambino e del tipo di materia.
1) Consentire l’uso degli strumenti compensativi necessari
Pc, quaderno con formule, tabelle, regole grammaticali, glossari tecnici, mappe ecc. che il ragazzo si sarà costruito progressivamente per sostenere le difficoltà di memorizzazione.
Perché: le abilità carenti che richiedono una compensazione sono tali anche durante interrogazioni e verifiche scritte. Un ragazzo discalculico al quale è stato consigliato l’uso della calcolatrice ha diritto di usarla sempre, anche durante le verifiche e anche se ai compagni non è consentito. Un ragazzo con DSA, abituato a studiare creando mappe concettuali o altri strumenti grafici per supportare uno stile di apprendimento e memorizzazione prevalentemente visivo, ha diritto a servirsene durante interrogazioni e verifiche (purché non si tratti di trascrizioni integrali del libro, ovviamente).
2) Valutazione del contenuto e non della forma dei testi scritti (Per bambini disgrafici e disortografici)
Non tener conto degli errori ortografici, della qualità formale della grafia e del disordine nel testo.
Perché: errori ortografici e/o difficoltà di organizzazione dello spazio sul foglio e/o grafia disordinata o addirittura incomprensibile dipendono dalla disortografia e/o dalla disgrafia. Non si può pretendere che bambini e ragazzi scrivano “meglio” o commettendo meno errori, sarebbe come chiedere al miope di leggere la lavagna senza occhiali e valutare la correttezza di tale prestazione con gli stessi parametri usati per chi ha una vista perfetta. In altre parole, è sbagliato valutare correttezza e qualità della grafia dei disortografici e/o disgrafici al pari di quanto si fa con chi non è affetto da questo disturbo.
3) In matematica valutare il procedimento di risoluzione di un problema, o di un esercizio, anziché i calcoli. (Per bambini discalculici e disgrafici)
Non considerare gli errori di calcolo, dell’errata trascrizione di simboli e numeri.
Perché: errori di calcolo e/o errata trascrizione di simboli e numeri e/o disordine nella presentazione dipendono dalla discalculia e/o dalla disgrafia. Vedi anche quanto discusso al punto 2. Un errore ortografico nella scrittura del testo del problema può farne travisare il senso al momento della rilettura inducendo a svolgere un problema “diverso” da quello proposto. Analoghi travisamenti possono capitare per errori di lettura del testo nel caso della dislessia.
4) Lettura delle consegne. (Per alunni dislessici o con difficoltà di comprensione)
L’insegnante legge le consegne, le domande, il testo dei problemi, ecc. Se l’alunno fa uso di sintesi digitale, gli fornisce la veridica su supporto digitale idoneo.
Perché: le difficoltà di lettura possono rallentare, ma soprattutto sviare la comprensione delle richieste della verifica, portando ad errori non attribuibili a scarsa preparazione sulla materia oggetto della valutazione.
5) Tempi aggiuntivi. (Per tutti gli alunni con DSA)
Prevedere tempi aggiuntivi di riconsegna delle verifiche scritte: usualmente si considera circa il 30% di tempo in più.
Perché: bambini e ragazzi con DSA impiegano più tempo dei compagni a leggere le consegne, a recuperare dalla memoria le informazioni necessarie, a scriverle in forma accettabile.
6) riduzione della quantità di domande, esercizi, quesiti.
In alternativa ai tempi aggiuntivi di consegna si può prevedere la riduzione del materiale da testare. Ovviamente, ridurne la quantità, non significa trascurare gli obiettivi di apprendimento previsti per quella materia in quella classe.
Perché: molti ragazzi con DSA si stancano facilmente. Se è stanco il tempo in più non lo aiuta. Se poi presenta anche un disturbo attentivo (anche se non necessariamente di rilevanza clinica), il tempo aggiuntivo è del tutto inutile, se non controproducente.
7) Programmazione per tempo.
Interrogazioni e verifiche devono essere programmate per tempo, possibilmente concordando le date con l’alunno. In ogni caso le date devono essere comunicate con largo anticipo. Sono assolutamente da evitare, invece, le interrogazioni o le verifiche scritte “a sorpresa”.
Perché: per bambini e ragazzi con DSA studiare richiede tempi particolarmente lunghi, sia che si sforzino di farlo leggendo con gli occhi, sia che si servano della sintesi vocale. La programmazione di interrogazioni e verifiche consente ai ragazzi di organizzarsi (o di farsi aiutare ad organizzarsi) suddividendo il materiale oggetto di studio in piccole parti da assimilare poco per volta. La comunicazione di una verifica da svolgersi magari dopo un solo giorno, crea situazioni di ansia inutili e perniciose, sia che verta su una piccola parte del programma appena svolto, sia che richieda un ripasso di argomenti precedenti.
Consiglio: alla scuola secondaria evitare che i ragazzi con DSA siano inclusi nella programmazione autonoma delle interrogazioni da parte degli alunni. Capita, infatti, molto spesso che qualche ragazzo si assenti facendo saltare l’organizzazione, spesso costringendo i compagni a sostituirlo con poco preavviso. Come detto più sopra questo sarebbe negativo per i ragazzi con DSA.
8) Suddivisione del programma.
È utile prevedere interrogazioni o verifiche su parti circoscritte del programma: il programma di studio viene frammentato in più momenti di verifica degli obiettivi di apprendimento. Da evitare invece interrogazioni o verifiche su “tutto il programma” del quadrimestre/trimestre o comunque su ampie parti di esso.
Perché: vedi punto precedente
9) Nessuna sovrapposizione.
È importante evitare di sovrapporre nel corso della stessa giornata più interrogazioni e/o verifiche: soprattutto nella scuola secondaria occorre che gli insegnanti si accordino per evitare la programmazione di interrogazioni orali e verifiche scritte su più materie nello stesso giorno.
Perché: vedi punto precedente
10) Prove orali
Per molti ragazzi è più semplice dimostrare la propria preparazione oralmente, piuttosto che in forma scritta. In tali casi occorre prevedere prove orali integrative o sostitutive delle verifiche scritte. Questo vale per qualsiasi materia che lo consenta, ma soprattutto per le materie orali che diventano spesso occasione di verifiche scritte per la compressione dei tempi scolastici.
Perché: per alcuni ragazzi con DSA l’elaborazione di un testo scritto può presentare diverse difficoltà. Oltre a quelle legate alla disortografia (errori ortografici) e/o alla disgrafia (grafia illeggibile, lenta), possono essere presenti anche difficoltà nell’organizzazione del testo (quali argomenti esporre prima e quali dopo) e nel dare loro una forma sintatticamente appropriata.
Consiglio: alcuni ragazzi con DSA manifestano difficoltà anche nell’esposizione orale. In tali casi può essere preferibile ricorrere alla misura 11 (verifiche a quiz o V/F).
11) Verifiche a quiz o V/F (Per alunni con DSA che manifestano difficoltà sia nella produzione di testi scritti “aperti” sia nell’esposizione orale)
Domande mirate, chiare, corte. Richiedere risposte brevi e circoscritte.
Perché: la domanda specifica evita al ragazzo di organizzare il proprio pensiero in forma scritta o orale, ma ne misura le conoscenze su un dato argomento.
Consiglio: nel proporre le domande evitare le frasi con doppia negazione o altri costrutti complessi (non si sta testando la preparazione sintattica, ma quella nella materia oggetto del test); evitare anche formulazioni ambigue.
Attenzione: questo tipo di verifica non è quello preferibile. Non abitua, infatti, i ragazzi a riflettere, organizzare il proprio pensiero ed esporlo, abilità importante nella vita quotidiana e in molte professioni. Viene testata solo la conoscenza di alcuni dati, spesso di tipo mnemonico (per i quali peraltro andranno forniti strumenti compensativi: vedi punto seguente).
12) Memorizzazione
Non valutare la memorizzazione di date, elenchi, poesie, unità di misura, tabelline e altri fatti numerici, parole difficili, regole grammaticali, forme verbali, ecc.
Per quanto riguarda le forme verbali limitarsi ad accettare l’uso corretto delle stesse durante le esposizioni verbali.
Perché: nella maggioranza dei casi i ragazzi con DSA manifestano difficoltà più o meno gravi nella memorizzazione di dati. Queste difficoltà vanno supportate con l’uso di un semplice strumento compensativo costruito dai ragazzi stessi: un quadernino di supporto alla memoria contenente tutti i dati che non riescono a memorizzare.
13) Lingue straniere: spelling e correttezza ortografica (Per alunni dislessici e disortografici).
Non valutare spelling e correttezza ortografica nella lingua straniera: valorizzare la capacità di farsi comprendere in orale e in forma scritta anche se in modo non del tutto corretto.
Perché: alcune delle lingue straniere insegnate nelle scuole italiane (l’inglese soprattutto) sono lingue opache, cioé lingue in cui una stessa lettera o gruppo di lettere possono rappresentare suoni diversi (questo accade pochissimo in italiano e in spagnolo, che sono infatti considerate lingue trasparenti). Più precisamente, l’italiano ha un alfabeto di 21 lettere che rappresentano 28 suoni, mentre l’inglese ha un alfabeto composto da 26 lettere che rappresentano 44 suoni. Il francese si colloca a metà strada con un alfabeto di 26 lettere che rappresentano 37 suoni. L’apprendimento delle lingue opache è particolarmente difficile per i dislessici e i disortografici, perché li costringe a memorizzare un numero maggiore di corrispondenze tra suoni e segni, in presenza oltretutto di numerosi casi irregolari (almeno nel caso dell’inglese).
14) Altre prestazioni interessate dai DSA
Oltre a un disturbo della lettura, scrittura, calcolo, bambini e ragazzi con DSA possono presentare altre abilità carenti: ad esempio quelle di coordinazione motoria, discriminazione destra/sinistra, prassie complesse, ecc. secondo quanto indicato dalla certificazione e/o dalla relazione redatta dagli specialisti.
Anche in questi casi occorrerà evitare di valutare la prestazione nelle attività direttamente interessate dal DSA: questo potrebbe riguardare anche materie usualmente meno coinvolte dal DSA come educazione motoria, tecnica, musicale, ecc.
Perché: non è possibile pretendere ciò che l’alunno, nonostante l’impegno, l’energia ed i sacrifici impiegati, non può dare proprio perché caratterizzante il disturbo.
CONTATTAMI PER UNA CONSULENZA. POTRO’ VISIONARE IL TUO P.D.P, DARTI I GIUSTI CONSIGLI, RICHIEDERE UN COLLOQUIO CON I DOCENTI PER UNA REVISIONE.
Dott.ssa Nausicaa Securo Psicologa Clinica e dell’Apprendimento. Cittadella, PD
Buongiorno, a mia figlia le è stato diagnosticato la discalculia, nelle prove orali succede che si blocca e non riesce ad andare avanti, è possibile chiede di fare solo prove scritte.
grazie per la sua risposta.